
A quanto pare non passa giorno senza che legga storie di salmoni al mercurio, deodoranti cancerogeni, livelli crescenti di esclusione e iniquità sociale, o discariche ormai giunte alla capacità massima.
Resto senza fiato davanti ai numeri desolanti e assurdi della nostra vita sprecona ed egocentrica: annualmente nel mondo vengono spesi trentatré miliardi di dollari in cosmetici e profumi, laddove ne basterebbero ventinove all'anno per eliminare la fame e garantire acqua potabile a tutti; o ancora, negli Stati Uniti ci sono più auto private che persone munite di patente; metà della popolazione mondiale sopravvive con l'equivalente di due dollari al giorno, meno di quanto spendo per il mio caffè mentre vado al lavoro. Ma preferisco guardare in rete i risultati del campionato di calcio o portare mia figlia a fare una passeggiata al parco piuttosto che indugiare troppo a lungo su quella roba brutta e negativa. E poi cosa potrei farci io?
Leo Hickman, La vita ridotta all'osso
Ponte alle Grazie, Milano 2007, p. 6
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