25.2.14

VITA AUTENTICA

Per quanto mi riguarda io mi sono convinto, osservando il mondo e studiando le opere dei grandi uomini che l'hanno osservato prima e meglio di me, che l'esistenza è bene e non male, che è meglio essere nati piuttosto che non essere nati, e che la legge dell'essere è la relazione  ordinata, cioè il bene e la giustizia e non il caso e la necessità.
Tale ordine relazionale che fa della vita un bene non si costruisce però senza il disordine, la negazione, la lotta. Essere al mondo è un bene, ma è un bene che costa caro, e a qualcuno molto più che ad altri. E' in questa prospettiva (per me è solo in questa prospettiva) che acquista un senso il discorso cristiano sulla croce, intesa come accettazione responsabile della sofferenza e della lotta, come volontà di non abbandonare il campo di battaglia, come fortezza nel sostenere l'inevitabile momento negativo del processo dialettico teso all'armonia relazionale.


Vito Mancuso, La vita autentica
Raffaello Cortina Editore, Milano 2009, p. 166

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