Il presente è l'unica dimensione del tempo che ci dà un appuntamento reale con il mondo. E' solo al presente che, esercitando la nostra libertà responsabile, possiamo intervenire nella realtà empirica del mondo, così come ci è dato, possiamo agire su di esso, trasformarlo. Non possiamo farlo, invece, quando si tratta del passato o del futuro, perché il mondo passato non c'è e quello futuro nemmeno. Possiamo farlo soltanto adesso. Molte persone sanno esattamente cosa avrebbero dovuto fare ieri o un anno fa, o cosa vorrebbero fare domani o tra un anno. Ma finché lasceranno passare il presente senza agire, non cambieranno assolutamente niente del mondo...
Tra noi e il tempo c'è come una profonda contraddizione: non sopportiamo né la sua fuga né la sua permanenza. La sua fuga sprofonda nel lutto la nostra anima, la sua permanenza ci soffoca. Non sappiamo mai se passa troppo in fretta o troppo lentamente, eppure rimaniamo senza fiato a forza di trattenerlo o di spingerlo in avanti.
Jeanne Hersch, Tempo e musica
Baldini Castoldi Dalai, Milano 2009, pp. 64,105