4.2.21

IL PARTENONE

Per quanto lo studio delle cose belle - quadri, monumenti, teiere - sia dilettevole e istruttivo, non c'è paragone con l'interrogarsi sulla storia della loro ricezione, cioè sulla storia della cultura, cioè sull'incrocio di forze economiche, politiche, estetiche e casuali che generano un certo canone collettivo, separando tra le cose quelle belle da quelle brutte...

Prendete il caso del Partenone... Così sorge una domanda irresistibile: ma è il Partenone che ha generato una certa idea di bellezza classica o è una certa idea di bellezza classica, del tutto astratta e immaginaria, che ha generato la grandezza del Partenone? La domanda ha un suo fondamento soprattutto se si considera che in un certo senso il Partenone è stato rifatto fra Ottocento e Novecento, e rifatto su misura delle aspettative che si avevano nei suoi confronti: lo si voleva testimonial di un certo gusto, di una certa civiltà estetica, e si fece in modo che lo fosse...

Ma non lo rimisero in piedi completamente, disegnando quella silhouette che noi tutti oggi ammiriamo e che è un capolavoro di invenzione culturale: un po' rovina, ma non troppo, potente e fragile al tempo stesso, definitivo ma imprendibile, perfetto ma incompiuto: quel che di meglio una sensibilità romantica poteva sognarsi di trovare a conferma delle proprie passioni.

Alessandro BariccoUna certa idea del mondo
Feltrinelli, Milano 2013, pp. 97,98
commenta Mary BeardIl Partenone