18.7.24

IL RANCORE

Serbare rancore è una partita persa. È il colmo della frustrazione perché ti
lascia con un dolore ancora più vivo di quello subito al momento dell'offesa. 
Richiama la pena del torto sofferto, il dolore di essere stato ferito, ingannato, umiliato. Il suo ricordo non riaccende forse in te il fuoco dell'ira? 
La tua memoria è come una videocassetta dentro di te che gira all'infinito il film del tuo antico appuntamento con il dolore. 
È giusto verso se stessi accettare questa squallida forma di giustizia, basata sul rifiuto del perdono?
L'unico modo per sanare la ferita che non si rimargina è di perdonare il feritore. Il perdono guarisce la tua memoria perché cambia la visione nella tua mente. 
Quando liberi dall'offesa chi ha commesso il torto, estirpi un tumore maligno dal tuo intimo. Dai la libertà a un prigioniero: te stesso.

 

L. B. Smedes