23.8.08

DOVE ABITA LA SPERANZA?

Oggi, chi ha speranza è considerato per lo più uno stolto o un sognatore, oppure un disperato: uno stolto che non sa vedere il futuro che incombe; un sognatore che confonde i propri sogni con la realtà; un disperato che si serve di immagini luminose per nascondere la propria angoscia.
Io però sono convinto che esistano ancora motivi per sperare. Penso che il futuro del mondo non sia ancora scritto in modo immutabile...
Penso che il nostro futuro stia in mani diverse da quelle dell'uomo, incapace di prevederlo, eppure così pericolosamente sicuro di sé. Credo che nel mondo operi una saggezza ben diversa da quella dell'essere umano.
Certo non ci si imbatte in questa fiducia ad ogni angolo della strada, ne si può cogliere da qualsiasi albero questa speranza, solo allungando le mani. Oggi è necessario compiere un lungo percorso per poter trovare la speranza: un lungo cammino interiore durante il quale si affacciano alla nostra mente quelle immagini grazie alle quali l'umanità ha espresso le proprie esperienze e la propria speranza, fin da quando ha iniziato a riflettere su Dio.
Un lungo cammino anche attraverso gli avvenimenti quotidiani del presente, lungo il quale scopriamo che esistono ancora per noi un terreno solido sul quale possiamo camminare, un'aria che possiamo respirare, del cibo che possiamo mangiare, dei compiti che possiamo assolvere, delle mete che possiamo raggiungere.

Jorg Zink, Una manciata di speranza
Claudiana, Torino 1995, p. 7
Foto by herby fr