16.8.08

ADOTTATA DA UNA LUPA? NO, TUTTA FANTASIA

Quel pomeriggio la lupa sbucò dal nulla insieme a un compagno, un grosso maschio nero. Non appena mi vide, il nuovo arrivato inarcò la pelliccia, poi abbassò la testa, allungando il collo, e iniziò ad avanzare lentamente... La lupa corse a mettersi fra di noi, ma il maschio sembrava non voler cedere, e io stavo lì sdraiata trattenendo il fiato... Vedendo il modo in cui la mia amica mi aveva protetto mi resi conto che doveva considerarmi un cucciolo, il suo cucciolo... Fino a quel momento "mamma" era un termine che potevo usare solo per la mia vera madre, ma in effetti quell'animale protettivo era quanto più di simile a una madre potessi avere...
Spesso la gente mi domanda: "L'Olocausto può accadere di nuovo?". La mia risposta è: è accaduto di nuovo. In qualsiasi momento, ovunque nel mondo: ora. Un male di vastissima scala come quello dell'Olocausto non poteva essere compiuto da un piccolo manipolo di fanatici squilibrati, individui completamente diversi da noi. Migliaia, milioni di persone normali sono costrette a compromessi, collusioni e acquiescenze. L'Olocausto non è ancora finito, e non finirà mai.
Dall'esterno la mia vita oggi appare normale, ma certe ferite non guariranno mai. E' difficile credere nell'amore quando si è visto quel che ho visto io, è difficile lasciar perdere le cosiddette "persone normali" che scelgono di chiudere gli occhi di fronte alle sciagure del prossimo, di tapparsi le orecchie per non sentire le grida degli altri. A volte il mio dolore e la mia rabbia sono acuti come quando cominciarono a mettere le radici dentro di me, e altre volte sento che mi sono state affidate due missioni: portare la mia testimonianza e aiutare gli animali così come loro hanno aiutato me. Sono ancora diversa: un animale dentro il corpo di un essere umano. Trovo la mia serenità nella natura, e scopro Dio in tutto ciò che è bello e buono.

Misha Defonseca, Sopravvivere coi lupi
Ponte alle Grazie, Milano 1998, pp. 110, 263

Foto by WoK111