28.10.07

LA MIA ROSA


Buon giorno, disse. Era un giardino fiorito di rose.
Buon giorno, dissero le rose.
Il piccolo principe le guardò. Assomigliavano tutte al suo fiore.
Chi siete, domandò loro stupefatto il piccolo principe.
Siamo delle rose, dissero le rose.
Ah, fece il piccolo principe. E si sentì molto infelice. Il suo fiore gli aveva raccontato che era il solo della sua specie in tutto l'universo. Ed ecco che ce n'erano cinquemila, tutte simili, in un solo giardino...
Voi siete belle ma siete vuote, disse ancora. Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola è più importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messo sotto la campana di vetro. Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa...
E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi.

Antoine De Saint-Exupéry, Il piccolo principe
Bompiani, Milano 1985, pp. 89,96,97
Foto by Scott Adams