1.11.07

DEDICATO A AMY

Ci sono speranze che non muoiono mai. Semplicemente perché ci sono cose che fino all'ultimo ci si ostina a cercare e basterebbe rinunciare a cercarle per rinunciare, allo stesso tempo, anche a vivere.
Una persona che amiamo e sta morendo è come un naufrago su una zattera che le onde trascinano sempre più al largo. Non puoi buttarti in mare perché sai che non lo raggiungerai mai. Ma non puoi neanche restare fermo sulla riva a fare così con la mano.
Allora ti muovi in mille direzioni, disordinatamente. Non c'è tentativo che non valga la pena di fare, niente appare stupido o irrazionale. Non provare tutto il possibile è più che una rinuncia: è abbandono, un tradimento...
Non so che cosa mia figlia abbia capito. Ma a volte ho l'impressione che sappia dove sta andando. Giorni fa ha disegnato se stessa, sospesa a mezz'aria che si lasciava il sole alle spalle per avvicinarsi a uno più grande, diverso dal primo, che ha raffigurato come un cerchio composto da innumerevoli cerchietti. Poi, per distinguerlo dal sole vero, l'ha colorato di un giallo innaturale, fluorescente...
Solo ieri mi aveva chiesto: "Non è che gli angeli mi fanno cadere quando mi vengono a prendere?".
Non ti preoccupare. Gli angeli non hanno mai fatto cadere nessuno".

Michela Franco Celani e Patrizia Miotto, La stanza dell'Orso e dell'Ape
Mursia, Milano 2006, pp. 47, 124,125
Foto by MikeNig