29.12.07

SE I BAMBINI CRESCONO SOLO DI TELEVISIONE?

I bambini si accostano alla televisione e la guardano con motivazioni che differiscono in misura significativa da quelle prevalenti fra gli adulti. La maggior parte degli adulti, per loro stessa ammissione, guarda la televisione "per divertimento". La maggior parte dei bambini, pur trovandola divertente, guarda la televisione perché cerca di capire il mondo. Molti adulti considerano la televisione poco significativa e la guardano con quella che talora si definisce "sospensione dell'incredulità". Pur di divertirsi accettano l'allontanamento dalla raffigurazione realistica e, a seconda delle premesse del programma, capiscono perfettamente perché un dato personaggio vola per aria, diventa invisibile, compie azioni sovrumane. Per definizione uno spettacolo di fiction non deve per forza essere possibile, reale o vero.
Invece i bambini, pur apprezzando gli aspetti di intrattenimento della televisione, hanno più difficoltà - a causa della loro limitata comprensione del mondo - a discernere i fatti dalla finzione. Sono più vulnerabili degli adulti. Gli influssi primari che i bambini subiscono - la famiglia, i coetanei, la scuola e la televisione - operano tutti insieme.
I bambini non sono molto capaci di separare ciò che imparano in questi diversi contesti. Anzi, l'utilità dell'informazione ottenuta in uno di essi dipende in parte da ciò che si impara negli altri. Senza il sostegno della famiglia, gran parte di ciò che succede a scuola perderebbe di importanza. Se la scuola fosse più efficace, la televisione non sarebbe tanto potente. I coetanei esercitano il loro influsso e il loro potere nella misura in cui la famiglia e la scuola non esercitano il proprio.

Karl R. Popper, John Condry, Cattiva maestra televisione
CDE, Milano 1996, pp. 59,60
Foto by sean dreilinger