
La promessa di non tollerare mai più un genocidio fatta dall'Occidente dopo l'Olocausto si è rivelata nulla, e nonostante tutti i buoni sentimenti ispirati dalla memoria di Auschwitz, resta il problema che denunciare il male non è affatto la stessa cosa che fare il bene...
Di questi tempi, quando si discutono situazioni di violenza popolare tra schieramenti contrapposti, si tira spesso in ballo l'odio di massa. Ma, anche se può funzionare da stimolo, l'odio è alimentato dalla debolezza. Gli "autori " del genocidio, come li chiamano i ruandesi, compresero che per spingere un enorme numero di persone deboli a fare il male, è molto meglio fare leva sulla volontà di potenza. L'odio e il potere sono entrambe passioni ma, mentre l'odio è puramente negativo, il potere è essenzialmente positivo: ci si abbandona all'odio, ma si aspira al potere.
Philip Gourevitch, Desideriamo informarla che domani verremo uccisi con le nostre famiglie Einaudi, Torino 2000, pp. 134, 177
Foto by Mike Todd