15.3.10

PRIMA VITTIME E POI CARNEFICI

Quando nasciamo siamo tutti dei bambini.
Tutti ci accorgiamo presto che non siamo capaci di procurarci il cibo, di difenderci dai pericoli, di dominare il territorio.
Ci sono mamma e papà, che lo fanno per noi.
E allora il nostro cervellino si costruisce un'immagine di noi stessi uguale a quella che vediamo negli altri bambini.
Un bambino piccolo piccolo debole e indifeso.
Questa è la nostra autoimmagine.
Non la vediamo, ma essa è dentro di noi e guida ogni nostra azione e ogni nostro pensiero...
E finché non cresciamo, finché non diventiamo adulti, è sempre quel bambino piccolo debole e indifeso dentro di noi, che reagisce e interagisce con il mondo...
Ma poi un giorno lasciamo i genitori e ci avventuriamo da soli nella giungla.
All'inizio è dura.
La paura ci stringe la gola.
Ma non moriamo.
Allora ci facciamo forza e cominciamo a imporci nel territorio intorno a noi...
E diventiamo adulti.
Allora, una volta per tutte, smettiamo di fare le vittime.
Ecco, come si fa a smettere di fare le vittime!
Smettendo di fare i bambini!
Crescendo!
Diventando adulti!
... A questo punto però corri un pericolo.
Quello di diventare carnefice.
Ma anche questo si può evitare. Vediamo come...
Quelli che da bambini hanno fatto le vittime da grandi fanno i carnefici...
Anche in questo caso bisogna crescere.
Bisogna smettere di fare sempre gli adulti.
Adulti nevrotici.
Che sparano in mezzo agli occhi a chi li ostacola o a chi si fa vittima.
Soltanto per vendicarsi di essere stati maltrattati da piccoli.
O anche da grandi.
Bisogna diventare genitori.
Imparare ad amare.
Per non diventare carnefice devi diventare genitore e imparare ad amare.

Giulio Cesare Giacobbe, Come smettere di fare la vittima e non diventare carnefice
Mondadori, Milano 2008, pp. 159-165

Foto by Southworth Sailor