Quando nasciamo siamo tutti dei bambini.
Tutti ci accorgiamo presto che non siamo capaci di procurarci il cibo, di difenderci dai pericoli, di dominare il territorio.
Ci sono mamma e papà, che lo fanno per noi.
E allora il nostro cervellino si costruisce un'immagine di noi stessi uguale a quella che vediamo negli altri bambini.
Un bambino piccolo piccolo debole e indifeso.
Questa è la nostra autoimmagine.
Non la vediamo, ma essa è dentro di noi e guida ogni nostra azione e ogni nostro pensiero...
E finché non cresciamo, finché non diventiamo adulti, è sempre quel bambino piccolo debole e indifeso dentro di noi, che reagisce e interagisce con il mondo...
Ma poi un giorno lasciamo i genitori e ci avventuriamo da soli nella giungla.
All'inizio è dura.
La paura ci stringe la gola.
Ma non moriamo.
Allora ci facciamo forza e cominciamo a imporci nel territorio intorno a noi...
E diventiamo adulti.
Allora, una volta per tutte, smettiamo di fare le vittime.
Ecco, come si fa a smettere di fare le vittime!
Smettendo di fare i bambini!
Crescendo!
Diventando adulti!
... A questo punto però corri un pericolo.
Quello di diventare carnefice.
Ma anche questo si può evitare. Vediamo come...
Quelli che da bambini hanno fatto le vittime da grandi fanno i carnefici...
Anche in questo caso bisogna crescere.
Bisogna smettere di fare sempre gli adulti.
Adulti nevrotici.
Che sparano in mezzo agli occhi a chi li ostacola o a chi si fa vittima.
Soltanto per vendicarsi di essere stati maltrattati da piccoli.
O anche da grandi.
Bisogna diventare genitori.
Imparare ad amare.
Per non diventare carnefice devi diventare genitore e imparare ad amare.
Giulio Cesare Giacobbe, Come smettere di fare la vittima e non diventare carnefice
Mondadori, Milano 2008, pp. 159-165
Foto by Southworth Sailor