7.1.24

DIALETTO? NO LINGUA MADRE

Modo di dire che indica l'effetto di certi acquazzoni che per il vento cadono di traverso, di sghimbescio. A schiovere va col verbo parlare. Chi parla a schiovere lo fa senza intenzione, intervenendo da importuno. Chi invece interrompe un interlocutore, alza la voce, come nei battibecchi televisivi, è un disturbatore e non merita l'estemporaneo e innocuo spunto di chi parla a schiovere. Nei temi in classe non mi veniva quasi niente da scrivere sull'argomento richiesto, allora divagavo per raggiungere il minimo formato obbligatorio. Commento dell'insegnante insieme al voto insufficiente era: a schiovere, cioè sei uscito fuori tema.
E' la maniera con cui mi vengono le storie, sbucate alla rinfusa da un guizzo di ricordo. Anche le circostanze della mia stessa vita stanno sotto la sigla a schiovere, dove niente è accaduto per progetto, invece sotto l'impulso di avvenimenti vari.

Erri De Luca, A schiovere, vocabolario napoletano di effetti personali
Feltrinelli, Milano 2023, pp. 214,215